2.500 famiglie, secondo le Caritas di Parma e Fidenza, l’Emporio Parma e quello della Valtaro è questo il numero dei nuclei familiari che si trovano in difficoltà, una situazione che sempre più spesso si misura con l’impossibilità di consumare un pasto. E’ un dato enorme e purtroppo sottostimato rispetto alla realtà delle persone che vivono da sole lo stato di disagio in cui si sono ritrovate.
Una situazione straordinaria che impone a istituzioni, enti e terzo settore di ottimizzare le risorse e adottare strategie comuni.

Per questa ragione Fondazione Cariparma lo scorso giugno ha posto le basi per la firma di un accordo di intesa con Comune di Parma, Provincia di Parma, Fondazione Caritas “S. Ilario”, Forum Solidarietà, Consorzio Solidarietà Sociale, Forum Provinciale del Terzo Settore di Parma e Fondazione Cariparma. Obiettivo: arrivare a una progettualità condivisa e partecipata in tema di sviluppo di comunità, di contrasto alla povertà e di politiche in favore dell’inclusione sociale.

E’ a seguito di questo accordo che è nata Piattaforma Parma.

Il progetto chiama in causa direttamente le aziende con un appello: aumentare le donazioni di generi alimentari per i nostri concittadini che non sono in grado di provvedere autonomamente.

Piattaforma Parma è di fatto una struttura logistica e organizzativa attraverso la quale è possibile la ricerca, raccolta di generi alimentari e la ridistribuzione alle Onlus locali.

Sviluppato con la collaborazione di delle associazioni di categoria il progetto si rivolge alle aziende di Parma, in particolare a quelle del settore agroalimentare, perché possano unirsi e fare rete al fine di contrastare questo difficile momento di crisi.

Come funziona.
Con Piattaforma Parma gli organizzatori si propongono il ritiro dei generi alimentari e non alimentari, dei prodotti in scadenza o non conformi, del “fresco” e di prodotti deperibili, entro 48 ore, con possibilità di concordare ritiri straordinari e urgenti oltre alla offrire garanzia di allocazione anche di grandi quantità di prodotto.
Lo stoccaggio della merce avviene presso il magazzino che si trova al Cepim di Fontevivo (PR). La distribuzione alle famiglie in difficoltà viene effettuata da

Emporio Parma, vero e proprio supermercato rivolto a nuclei famiglia e persone in temporanea difficoltà economica che, dopo aver fatto richiesta di accreditamento, possono fare la spesa con una tessera a punti, rifornendosi di prodotti alimentari di prima necessità.

Caritas diocesana di Parma, attiva sul territorio comunale di Parma con diversi servizi tra i quali: i dormitori, il servizio mensa, distribuzione pacchi viveri, doccia, vestiario e mobili, scuola di italiano, orientamento lavoro, consulenze legali e burocratiche, gruppo carcere, protezione civile.

Caritas diocesana Fidenza, attiva con il proprio Centro di Ascolto dove le persone vengono accolte e possono portare i loro bisogni e con il servizio mensa in convenzione con il distretto socio-sanitario di Fidenza.

Emporio Valtaro, inaugurato recentemente a Borgo Val di Taro, rappresenta un vero e proprio servizio quotidiano di distribuzione di alimenti e generi di prima necessità basato su criteri oggettivi e documentabili e rivolto alle persone più bisognose.

I vantaggi per le aziende si traducono in benefici fiscali in quanto la cessione gratuita di beni prodotti o commercializzati dall’impresa non è considerata reddito ed è esente da IVA. Inoltre non esistono limiti di importo per la donazione di derrate alimentari. Va anche precisato che le aziende donatrici non sono responsabili del corretto stato di conservazione, del trasporto, del deposito e dell’utilizzo degli alimenti.

Piattaforma Parma garantisce inoltre la completa ricaduta delle donazioni sul territorio, la tracciabilità dei prodotti donati e la rendicontazione periodica ai donatori.

Piattaforma Parma è promossa da Emporio, Forum Solidarietà, Caritas, Consorzio solidarietà Sociale, Provincia e Comune di Parma con il sostegno di Fondazione Cariparma e si sviluppa con la collaborazione di Ascom, CNA, Coldiretti, Apla Confartigianato, Confcooperative, Confesercenti, Gruppo Imprese artigiane, Legacoop e Unione parmense degli Industriali.