I medici e i biologi dell’Unità Operativa di Ematologia e Centro Trapianti di Midollo Osseo del Dipartimento di Medicina Interna e Scienze Biomediche dell’Università di Parma potranno in futuro lavorare con le nuove attrezzature che permettono di identificare i geni coinvolti in alcune trasformazioni tumorali e di studiare una terapia personalizzata per ogni paziente.

I “microarray” rendono infatti possibile l’analisi di migliaia di geni a partire da poche cellule, consentendo di rilevare le cellule tumorali, e di scoprire il profilo genico di una persona e la conseguente risposta del paziente ad una determinata terapia.

La strumentazione a “microarray”, del valore di 252 mila euro (di cui 211 mila donati dalla Fondazione Cariparma e 41 mila dall’AIL) va così ad aggiungersi alle altre tecnologie di biologia molecolare in dotazione dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Parma utilizzate per la diagnosi e il monitoraggio delle neoplasie.

Tale tecnica è impiegata per diagnosticare malattie genetiche ed ereditarie, anche se le maggiori applicazioni in campo clinico si sono finora realizzate nel settore emato-oncologico. Infatti gli studi recenti condotti sulla base di questa innovativa tecnica hanno portato a nuove classificazioni di malattie emato-oncologiche (soprattutto leucemie, mielosi multipli e tumori solidi) e all’identificazione di nuovi gruppi di rischio.