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Artista dotato di raffinatissime capacità esecutive, Girolamo Mazzola Bedoli è richiesto a Parma da committenti di primo piano. A partire dagli anni trenta del Cinquecento decora altari e pareti dei maggiori luoghi di culto cittadini – tra gli altri, di San Francesco del Prato, di San Giovanni Evangelista, della Cattedrale, di Santa Maria della Steccata – mettendosi all’opera per gli stessi Farnese. Per Margherita d’Austria, duchessa di Parma, ritrae intorno al 1555, il principe Alessandro, suo figlio, armato e a figura intera. Un quadro da parata di grande complessità e fascino, che Giorgio Vasari nelle Vite descrive nel dettaglio.

Percorrere la ritrattistica di Bedoli permette di approcciare alcuni dei momenti più alti e originali della produzione di uno dei protagonisti indiscussi del manierismo parmense. Un punto di vista privilegiato per apprezzare anche quanto lo distingue dal Parmigianino, il geniale e ben più celebre cugino acquisito che ne ha a lungo condizionato lo stile e la fortuna critica.

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