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Diventato il primo fotografo non statunitense ad entrare nella redazione di LIFE, Bavagnoli amava ripetere «Nessuna ideologia, solo la forza delle immagini», filosofia che lo identificò come il fotografo del “racconto umano”.
Piacentino di nascita ma legato con affetto alla città di Parma dove coltivava le sue amicizie con Bertolucci, Barilla e altri, Bavagnoli entrò in contatto con la Biblioteca di Busseto di Fondazione Cariparma già negli anni ’80. Fu poi nel 2000 che donò i 29.385 pezzi del suo archivio, tra negativi, diapositive e stampe, a Fondazione Cariparma e 150 volumi rari fotografici internazionali, nonché gli album con i suoi servizi per LIFE, alla Biblioteca di Busseto, da lui immancabilmente frequentata negli intervalli della sua attività artistica.
L’insieme costituisce uno dei fondi più interessanti a livello internazionale per la storia della fotografia e del costume del Novecento, oggi custodito e valorizzato da Fondazione Cariparma.

Nelle sale monumentali della Biblioteca sarà allestita una scelta esposizione di volumi, fotografie e servizi su LIFE che ne documenta la felicissima attività. Dagli scatti di vita quotidiana alle soglie dei primi anni Sessanta di una perduta Trastevere alle immagini del racconto di una città che è stato il volume “Cara Parma”; questa esperienza ha successivamente dato vita ad altri volumi quali “Verdi e la sua Terra” e “Piacenza nelle sue stagioni” dedicato alla sua città natale.  Dai reportage per LIFE per l’apertura del Concilio Vaticano II alla morte di Papa Giovanni XXIII e la successiva elezione di papa Paolo VI; da un’inconsueta Venezia sotto la neve agli scatti negli Stati Uniti. Non mancano inoltre esempi di ritratti di grandi personaggi di cui egli era un meraviglioso interprete.

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