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Parigi a Parma, attraverso i libri d’artista. È la proposta che la Fondazione Cariparma, nella sua storica sede di Palazzo Bocchi Bossi, ha proposto dall’18 marzo all’11 maggio 2008: una raffinata testimonianza di un collezionismo raro, quello del libro d’artista, che in Corrado Mingardi ha, proprio in terra parmense, il suo maggior esponente italiano.

Il titolo dell’esposizione richiamava quello di un famoso libro con litografie originali di ispirazione cubista che Robert Delaunay dedico’ alla Ville Lumie’re nel 1926. E questo per sottollineare l’importanza straordinaria che Parigi, capitale delle arti nei secoli XIX e XX, ebbe anche per la nascita, lo sviluppo e la diffusione internazionale del libro d’artista.

Con libro d’artista o livre de peintre, invenzione squisitamente francese, si definisce una edizione per lo piu’ limitata nel numero delle copie che associa al testo opere di grafica originale appositamente realizzate dagli artisti, che spesso furono i migliori pittori e scultori del momento, nella loro libera unità di intenti con gli autori del testo stesso e su sollecitazione e cura di editori lungimiranti, quali Vollard, Skira, Te’riade, Kahnweiler, Maeght, Iliazd, Lecuire e altri.

Della collezione personale di Corrado Mingardi, collaboratore della Fondazione Cariparma fin dall’origine, sono stati esposti 100 libri d’artista che, scelti per la loro importanza, hanno permesso di ripercorrere per sommi capi la storia del genere, e non solo: quasi tutte le grandi personalità e le correnti artistiche dei due secoli vi si trovano infatti rispecchiate.

La mostra offriva alcuni grandi libri dell’Ottocento illustrati da artisti come Euge’ne Delacroix per il Faust di Goethe, Gustave Dore’ per Les contes drolatiques di Balzac e Londres, Edouard Manet per Le Corbeau di Poe; e ancora Odilon Redon, Edward Burne-Jones, Audrey Beardsley, Max Klinger.

La sezione dedicata al Novecento era introdotta da Paralle’lement di Verlaine, illustrato da Pierre Bonnard nel 1900 che, oltre ad inaugurare emblematicamente il nuovo secolo, tenne a battesimo le edizioni di Ambroise Vollard e segno’ l’inizio del fervido impegno dei grandi artisti dell’Avanguardia nell’illustrazione del libro. Al capolavoro di Bonnard fanno seguito molti dei libri che sono entrati nella storia dell’editoria del Novecento.

Tra i numerosi artisti presenti con i loro volumi in mostra – molti dei quali a fogli sciolti, e dunque esposti sulle pareti (oltre 300 pezzi), possiamo ricordare inoltre: Rodin, Maillol, Kokoschka, Barlach, Grosz (Ecce homo), Kandinsky (Klänge), Kirchner, Rouault (tra cui Miserere e Pe’re Ubu), Chagall (Gogol, La Fontaine, Bible), Picasso ( Balzac, Ovidio, Buffon, Sueno e mentira de Franco e Le chant des morts), Braque (Teogonia, Satie e Apollinaire), Matisse (di cui vengono integralmente rappresentate le 20 tavole a colori di Jazz, il capolavoro assoluto dell’artista insieme a Poe’sies di Mallarme’, Pasifae’ e Charles d’Orleans), Le’ger (tra cui Cirque), Le Corbusier (Le poe’me de l’angle droit), Dufy (tra cui Le bestiaire di Apollinaire), Laurens, Derain (Pantagruel), Delaunay, Villon, Beaudin, Gončarova, Kupka, Alexeieff, Schmied, Cocteau, De Chirico (Calligrammes e Mythologie), Ernst, Miro, Man Ray, Masson, Matta, Depero, D’Albissola (Libro di latta), Munari, Calder, Dubuffet, Lanskoy, Tal-Coat, Fautrier, Giacometti (Paris sans fin), Lichtenstein, Warhol, Dine, Francis, Rauschenberg, Oldenburg, Riopelle, Annigoni, Marino Marini, Arturo Martini, Campigli (Il Milione). De Pisis, Sironi, Carrà, Manzu’ (Le Georgiche, Edipo Re, Il falso e vero verde), Maccari, Guttuso, Mattioli (quasi l’intera produzione), Melotti (Ezra Pound), Baj, Manfredi, Forti, Tapies, Alechinsky, Tinguely, Adami, Valentini, Paladino (Pinocchio ) e Isgro’.

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