Prosegue “Sprigioniamo il lavoro”, l’iniziativa che prevede l’avvio di una attività di lavanderia industriale all’interno del Penitenziario di Parma: a tal fine, nel dicembre scorso, si è costituito il nuovo soggetto imprenditoriale che sarà responsabile dello sviluppo delle attività del progetto per la gestione della lavanderia che lavorare 7.000 quintali di biancheria all’anno conferita da strutture socio sanitarie e alberghiere del nord Italia.

La Libelabor (società consortile a responsabilità limitata composta dalle aziende Gruppo Gesin Proges, Coop. Sociale Biricca, G.S.G. s.r.l., Multiservice Soc. Coop. e Bowe 2014 s.r.l.s) si farà inoltre carico della copertura dei costi derivati dall’inserimento all’esterno del carcere di detenuti che saranno ammessi ai benefici del lavoro esterno. Gli inserimenti saranno realizzati nelle aziende partner che saranno anche coinvolte nel finanziamento di progetti ed iniziative a favore dei detenuti anziani e disabili che non possono partecipare alle attività lavorative per motivi di salute ed età avanzata.

Un’apposita convenzione è già stata sottoscritta tra la Libelabor e la Direzione degli Istituti Penitenziari Parma. La fase iniziale del progetto vede anche il coinvolgimento del CLEPA Comitato locale esecuzione penale adulti organo di collegamento tra le politiche penali del Comune di Parma e l’amministrazione penitenziaria. L’amministrazione di Parma sostiene l’avvio degli inserimenti dei detenuti al lavoro.

L’importo complessivo del progetto prevede un investimento di oltre 500 mila euro, per il quale è stato determinante il ruolo della Fondazione Cariparma (che, a beneficio della Amministrazione penitenziaria, contribuirà con 350mila euro sostenendo le spese per l’acquisto dei macchinari industriali e l’adeguamento degli impianti energetici) e delle aziende, che investiranno ulteriori 150mila euro per il completamento dell’allestimento della lavanderia.

A “Sprigioniamo il lavoro” hanno anche aderito la Confederazione nazionale dell’artigianato di Parma e l’Unione parmense degli Industriali.

L’accordo porta il carcere di Parma su un piano di rilevante importanza nel contesto regionale dell’Emilia-Romagna sotto il profilo delle opportunità di lavoro offerte ai detenuti rispondendo così al mandato istituzionale della giustizia in ambito penale che è quello del recupero attraverso il lavoro.

Il progetto si è concretizzato anche grazie a confronti e valutazioni tra il Garante dei detenuti del Comune di Parma Roberto Cavalieri, il Direttore del carcere Carlo Berdini e Fondazione Cariparma.

Alla presentazione stampa dell’iniziativa sono intervenuti  Gino Gandolfi (Presidente Fondazione Cariparma), Gloria Manzelli (Provveditore regionale Amministrazione penitenziaria Emilia-Romagna e Marche), Carlo Berdini (Direttore Istituti penitenziari di Parma), Roberto Cavalieri (Garante delle persone sottoposte a misure limitative della libertà personale del Comune di Parma) e i rappresentanti della società consortile Libelabor.