Valore storico-artistico e identità territoriale, là dove cultura fa rima con tradizione: si è ufficialmente rialzato il sipario sullo storico teatro comunale di Fontanellato, riqualificato e restaurato sotto il profilo conservativo dal Comune con l’importante contributo della Fondazione Cariparma.

Sabato 19 aprile 2008, il piccolo gioiello della corte di pianura, ha registrato il tutto esaurito in platea, nei palchi centrali e nelle logge.

Soddisfazione è stata espressa dal presidente della Fondazione Cariparma Carlo Gabbi, presente all’inaugurazione insieme alla vicepresidente Marcella Saccani: “Il recupero del teatro di Fontanellato ben evidenzia gli obiettivi della Fondazione – ha evidenziato il presidente Gabbi – porsi come soggetto che sceglie di finanziare le più significative iniziative della città di Parma e della sua provincia ma, soprattutto, diventare partner attivi a fianco delle istituzioni nell’ampia e vasta progettualità di crescita del territorio parmense. Crediamo nel ruolo propulsivo della Fondazione nel settore dell’arte e della cultura locale e nei progetti che migliorano la qualità di vita di una comunità: rafforzare la cultura è, oggi più che mai, un indispensabile volano per lo sviluppo armonico delle varie attività economiche, sociali ed occupazionali. Va dunque rivolto un plauso agli esponenti della classe politica che si impegnano a tenere viva la memoria storica attraverso la riqualificazione e valorizzazione del patrimonio del territorio”.

Il costo del restauro ammonta complessivamente a 580mila euro di cui 250mila donati – appunto – dalla Fondazione Cariparma –  ha affermato l’architetto Nicolai ZanettiniGli impianti elettrici sono stati tutti messi a norma con risanamento delle pareti e del tetto seguendo un criterio filologico dove si è andati alla ricerca dei giusti materiali e delle antiche cromie».

Il Teatro comunale venne costruito nel XIX secolo per volere dei Sanvitale che furono sempre appassionati di musica e attenti promotori di eventi spettacolari. Alcuni di loro furono anche sensibili letterati e fini poeti, per cui non stupisce l’attenzione per un luogo deputato a rappresentazioni e spettacoli. Nel 1855, il conte Luigi Sanvitale offrì un fabbricato di proprietà detto La Stalla, che sorgeva sul piazzale della Concia (ora piazzetta Verdi), affinché l’area servisse per erigere un pubblico teatro. Nel marzo 1864 iniziarono i lavori, la cui direzione passò dall’architetto Montacchini, chiamato al Ministero dei Lavori Pubblici di Torino, all’architetto Pancrazio Soncini, che portò a termine l’opera nell’ottobre del 1866. Naturalmente, nel corso degli anni, il teatro, che fu ampiamente utilizzato, specialmente nella prima metà del Novecento, per l’allestimento di opere musicali ed in prosa, subì profondi cambiamenti. Dal punto di vista architettonico l’esterno si presenta in forme semplici con un’entrata principale affiancata da due entrate laterali con scaletta. La facciata è chiusa da un timpano. L’interno, oltre all’atrio e ad ambienti di servizio, ha la sala con due ordini di palchi e un ampio palcoscenico. Al primo piano, in corrispondenza all’ingresso, è una caffetteria i cui mobili tardottocenteschi sono stati restaurati. Il fregio che corre sulla balaustrata dei palchi è opera di Angelo Biolchi.