L’origine di San Giorgio di Fidenza, di cui non si conosce con esattezza l’epoca è da collegarsi all’abbazia longobarda di San Salvatore e di San Gallo di Tolla di Piacenza, il cui abate nominò fino al secolo XVII il rettore dell’oratorio di San Giorgio e del suo omonimo ospedale per i pellegrini infermi, il rettore veniva poi investito del beneficio semplice di San Giorgio, di giuspatronato dei marchesi Pallavicino.

La Chiesa, situata sulla via Francigena, con annesso ospedale, costituiva una tappa dei pellegrini in cammino verso Roma.

Nel 1331 è citata in documenti ecclesiastici parmensi come “Ecclesia Sancti Georgii Pelavicinorum in Burgo” costituisce uno fra i più significativi monumenti, per importanza storica ed artistica, del Comune di Fidenza.

Da offerte lasciate in testamento nel 1367 da Alessia Del Fante per far celebrare messe nelle chiese di Borgo, sappiamo che San Giorgio era allora una chiesa funzionante. Il rettore del suo ospedale, Fra Giovanni Cossi, la fece restaurare nel 1443.

Risale al 1371 il pregevole affresco raffigurante San Giorgio che uccide il drago definito “una delle più alte espressioni della poetica padana” del tardo gotico, oggi conservato nel Museo del Duomo di Fidenza e del quale è ancora visibile la sinopia nella parete della torre di San Giorgio.

Nel 1582 la chiesa fu affidata alla confraternità della SS. ma Trinità che fin dal 1575 vi usava tenere le sue congregazioni.

Le fortificazioni farnesiane del 1575 comportarono l’abbattimento della facciata dell’oratorio; nel 1617, demolite le mura, la sua abside fu trasformata a portico e adattata ad ingresso con l’aggiunta alla chiesa di quattro cappelle dedicate rispettivamente (lato sud della navata) alla Madonna della Mercede e San Agata, (lato nord) San Maddalena e San Filippo Neri.

Nel 1769 l’ospedale di San Giorgio fu soppresso per Decreto Reale. Nel 1805 la chiesa, per decreto Napoleonico, fu spogliata di tutti i suoi beni ed abbandonata.

Nel 1832 il Vescovo di Borgo San Donnino Mons. Luigi Sanvitale, unì il beneficio di San Giorgio e il suo oratorio alla chiesa Fidentina di San Pietro, spogliata da Napoleone dei suoi beni.

Negli anni successivi cominciò la sua decadenza, compresa la soppressione della confraternita della SS. ma Trinità.

Nel 1915 l’oratorio cessò di essere officiato e in seguito fu gravemente danneggiato dal bombardamento aereo del Maggio 1944; così corse il pericolo di essere alienato.

In data 1969 Italia Nostra di Fidenza diede avvio al suo restauro, ritrovando l’affresco di San Giorgio, l’importante recupero valorizzò il fatiscente edificio romanico che ora, completamente restaurato a cura della Fondazione Cariparma, viene restituito al patrimonio monumentale della Città di Fidenza.

Il Restauro eseguito nella Chiesa di San Giorgio, rappresenta per Fidenza non solo il recupero all’uso pubblico di uno degli edifici storici più significativi della Città, ma anche e soprattutto la riscoperta di un importante segmento della propria memoria.

Un intervento, dunque, che ha colto ogni minimo dettaglio ed ogni informazione atta a consentire la riproposizione dell’antico sistema architettonico.

I lavori di restauro dell’edificio monumentale hanno seguito essenzialmente due scelte di base: la prima riguarda la lettura dell’organismo architettonico nelle sue sedimentazioni storiche;

La seconda, la salvaguardia dei caratteri peculiari dell’edificio, testimonianza di civiltà cristiana e cultura nell’arco dei secoli.

Il progetto di riuso, in coerenza con le esigenze previste, nel rispetto della struttura preesistente, riorganizza gli spazi secondo le necessità delle nuove destinazioni d’uso come: esposizioni tematiche, funzioni religiose di carattere particolare, incontri di cultura, conferenze e concerti.