La trasformazione di un luogo preesistente in uno spazio per la musica costituisce sempre una sorta di miracolo. L’apertura, dopo i lavori di adattamento, di palazzi storici, chiese, edifici industriali (quasi sempre salvati da un inevitabile destino di abbandono) diventa spesso un evento ancora più inatteso dell’inaugurazione di progetti sorti dal nulla.

Così è avvenuto per l’Auditorium del Carmine, austera e silenziosa presenza, da secoli posta accanto al vivace e sonoro Conservatorio, divenuta ora – grazie al determinante contributo della Fondazione Cariparma – un nuovo luogo di incontro e di cultura per la città, quasi resuscitato dalla fresca energia vivificante della musica.

La sua destinazione è ovviamente legata, in primis, alla naturale connessione con il Conservatorio di Musica “Arrigo Boito”, così come in passato erano uniti la chiesa e il convento. Lo spazio affascinante, definito dalla cornice gotica dell’architettura, è stato riprogettato per consentire la creazione di un palcoscenico e di una platea adatti per l’esecuzione della musica, e l’arredamento acustico – curiosamente contrapposto, con il suo profilo tecnologico, alla solennità delle arcate a sesto acuto – ha risolto i tanti difficili problemi di un corpo variamente segmentato e dalle complicate e, a volte, imprevedibili prospettive sonore. I vistosi pannelli orientabili, costruiti con lo stesso legno di pino di cui è fatta la cassa degli strumenti ad arco, possono modellare un immaginario contenitore armonico, variabile a seconda del tipo di musica che verrà eseguita.